La donna era uscita ieri per compiere un’escursione, assieme ai suoi due cani, in Val Calanca. Partita dai Monti di San Carlo, dove aveva lasciato la propria auto, si era diretta all’Alpe Mem (a 1950 metri di quota) che aveva raggiunto nel primo pomeriggio. Sulla via del ritorno però aveva smarrito il sentiero e si era persa. Al calar delle tenebre, per non aggravare la situazione, rischiando di mettere in pericolo la propria vita, la donna aveva trovato un luogo al riparo di un albero, dove intendeva trascorrere la notte per poi riprendere il cammino alle prime luci dell’alba. Il compagno, non vedendola tornare e non riuscendo a stabilire un contatto telefonico, aveva lanciato l’allarme. L’ultimo contatto telefonico risaliva a sei ore prima.
Allarmata poco prima della mezzanotte, la Centrale operativa della Rega ha mobilitato l’equipaggio della base di Locarno, chiedendo anche l’intervento di un alpinista specialista nel soccorso con elicottero. Dopo aver installato sull’elicottero l’apposito faro che consente di effettuare ricerche notturne e azionati i visori notturni, l’equipaggio di picchetto è partito in missione. Dal luogo in cui la pattuglia della Polizia cantonale grigionese aveva individuato l’auto parcheggiata, ha iniziato a perlustrare dall’alto con il potente fascio di luce il sentiero e l’area fra le due vallate. La donna, nel frattempo, udendo il rumore dell’elicottero, ha segnalato la sua posizione con una torcia, permettendo all’equipaggio di scorgerla in un’area boschiva a 1800 metri di quota. Infreddolita ma incolume, l’escursionista e i suoi due cani sono stati recuperati grazie al verricello e portati in salvo.