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Rimpatriato tre pazienti gravi per la malaria La Rega consiglia prudenza

Mercoledì, l'aeroambulanza Challenger della Rega ha rimpatriato tre pazienti in condizioni gravi a causa di un attacco di malaria. Il servizio medico della Rega invita a non sottovalutare questa infida malattia infettiva.

Due dei pazienti soccorsi e rimpatriati si trovarono al Cairo dove si era manifestata la malaria, contratta durante un soggiorno precedente, in un caso nel Ghana, nell'altro a Burkina Faso. La chinina non essendo reperibile al Cairo, i due pazienti sono stati trasportati d'emergenza a Zurigo a bordo del Challenger> in volo verso il Medio Oriente e dirottato d'urgenza sul Cairo. Le condizioni di uno dei due ammalati erano talmente critiche da far temere per la sua vita. Ambedue sono stati ricoverati alla clinica universitaria di Zurigo.

Appena un'ora dopo, l'aeroambulanza è decollata per la Nigeria dove l'attendeva il terzo malato di malaria, con complicazioni cerebrali, malgrado gli fosse stato somministrata la chinina sul posto. Nelle prime ore di giovedì, 29 luglio 1999, il paziente è stato preso in carica dall'aeroambulanza a Lagos e in seguito riportato in Europa.

Continuare la cura profilattica

Troppo spesso, i viaggiatori con destinazioni tropicali sottovalutano la pericolosità della malaria e, una volta lasciato il paese a rischio, non continuano la profilassi. <<Ammalarsi durante il viaggio di ritorno può essere ancora più pericoloso, poiché si rischia di non trovare subito l'antidoto>>, spiega il Dr. Philipp Roggenmoser del servizio medico dalla Rega, e aggiunge: <<Il pericolo della febbre gialla sussiste anche dopo aver lasciato le zone a rischio. Solo l'assunzione coerente del medicinale profilattico, fino alla fine del periodo prescitto, può dare una protezione efficace.>>

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